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Adriano Celentano. Anna Magnani. Zeneszám

Da tegole e calcinacci
verso la vita mi affaccio
indosso il cappotto di mio zio
soldato scampato alla guerra.
Passando tra sfollati
e ragazzini in festa
cerco la mia vecchia casa,
i nespoli abbandonati
una caccia modesta
con un bacio
apro la porta
ed ho in mente
la faccia dell'Italia coi denti stretti
e il sangue che cola
ma ha il cuore di pietra...
La' dove prima vibrava un pianoforte
soltanto polvere e terra
e mi sembra di udire
la voce arsa di Anna Magnani
che infonde speranza...
Foglie d' ulivo argentate
raccontano una pasqua lontana
il tetto che quasi frana,
una rondine giace senza vita
fra una scarpa e un secchio
ed ho in mente la faccia dell'Italia
la statua grigia e vetra di Mazzini
coi suoi lisi taccuini.
La' dove prima vibrava un pianoforte
soltanto polvere e terra
e mi sembra di dire
la voce arsa di Anna Magnani
che infonde speranza..
E mi sembra di udire
la voce calda di Anna Magnani
che intona una dolce melodia...

(Grazie a geishaisterica per questo testo)