Amedeo Minghi. La Foresta. Zeneszám
Ed il giorno alfine si arresto
la sorpresa mi rubo d'improvviso
fra la luce ed il buio,
solamente un attimo.
Poi, la foresta mi parlo
la sua voce si confuse
in un silenzio cosi nuovo,
che non conoscevo ancora.
Le mani sopra gli occhi
ma adesso a chi potevo mai nascondere
che solo io non ero stato mai.
Tremai.
E le parole non le so,
scelsi un modo per convincermi
che il mondo era la, ancora la
ancora ad un passo..
E quando il giorno mi sveglio
dei suoi colori mi vesti,
e non c'era il tempo di pensare:
mi sentivo correre e la foresta
mi capi.
E coi rami, come mani,
mi spingeva mi rialzava piano,
e io correvo.
E pioveva fango su di me
e mi sentivo libero,
piu libero : pulito.
E pioveva fango su di me,
eppure ero libero,
piu libero,
pulito.
la sorpresa mi rubo d'improvviso
fra la luce ed il buio,
solamente un attimo.
Poi, la foresta mi parlo
la sua voce si confuse
in un silenzio cosi nuovo,
che non conoscevo ancora.
Le mani sopra gli occhi
ma adesso a chi potevo mai nascondere
che solo io non ero stato mai.
Tremai.
E le parole non le so,
scelsi un modo per convincermi
che il mondo era la, ancora la
ancora ad un passo..
E quando il giorno mi sveglio
dei suoi colori mi vesti,
e non c'era il tempo di pensare:
mi sentivo correre e la foresta
mi capi.
E coi rami, come mani,
mi spingeva mi rialzava piano,
e io correvo.
E pioveva fango su di me
e mi sentivo libero,
piu libero : pulito.
E pioveva fango su di me,
eppure ero libero,
piu libero,
pulito.
Amedeo Minghi
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