Carlo Pestelli. Un'ora D'aria. Lungo Fiume. Zeneszám
Non e l'alba, non ancora
e son solo come un uomo
mentre il giorno veste a nuovo.
Passi nella pioggia, come me c'e chi appoggia
l'andatura ad un'alba ancora scura.
Voci marginali dagli accenti diseguali
sono contorno alla nascita del giorno.
Notte che mi piace attraversare, lungo fiumi senza sale.
Intanto tu, piu giustamente ti riposi,
che domattina indosserai
sorrisi che a un capoufficio a colazione
dovrai fare donazione,
ma tanto sai che presto o tardi
ci ritroveremo al solito treno
o in quella cosa che fu
molto piu di un pretesto per non andare a letto presto
e arrivare all'aurora che come vedi aspetto ancora.
In una notte dove un fiume senza argini e corrente
segue i passi di gente
che se di tutto si veste, piu nulla sente
a pestare acqua morta, senza una faccia di scorta.
Suoni digitali di telefoni lontani
me ne accorgo per sbaglio, ma non sono che dettaglio
di una notte, che perde le piume nel letto di un fiume.
Invece tu piu giustamente ti riposi,
Che domattina indosserai
Sorrisi che verranno bene a pausa pranzo
con quel tuo capoufficio da romanzo,
ma tanto sai che lungo Dora, ci ritroveremo ancora
in quella cosa che fu molto piu di un pretesto
per uscire dal contesto
e arrivare all'aurora che come vedi aspetto ancora.
Carlo Pestelli
Kedvencek