Riccardo Cocciante. Eventi E Mutamenti. La Testa Piena. Zeneszám
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Io ho la testa piena di strofe sempre uguali
Di musica da massa di note senza ali
Di frasi ripetute sfiorite come i fiori
Parole maltrattate che danno i malumori
Dei buoni e dei cattivi, di chi non sa che fare
Dei futili motivi che dai per non amare
Io ho la testa piena degli ultimi e dei primi
Di tutta questa scena di furbi ed arroganti
Di spiagge desolate, d'autunni maniacali
Di notti disperate, da scale che non sali
Di tutta questa gente e dei particolari
Di dove sta il movente se a volte tu mi spari
D'inferno e paradiso, dell'odio e dell'amore
Del pianto e del sorriso di chi non ha pudore
Degli occhi dei perduti che fanno disperare
Di chi li ha incatenati per poi dimenticare
Io ho la testa piena di mafia e rapimenti
Di gente che si e arresa, di chi non mostra i denti
Dei figli di puttana che truccano le carte
Di questa patria strana che corre ma non parte
Di niente e d'ogni cosa nei giorni e nelle notti
Di questo amore stanco che in te non si riposa
Di Pasqua e Capodanno, di zucchero e carbone
Degli altri che non sanno e della confusione
Di stelle, d'universi, di monti e di pianure
Di questi stessi versi e delle mie paure
e delle mie pianure
(Grazie a luca per questo testo)
Io ho la testa piena di strofe sempre uguali
Di musica da massa di note senza ali
Di frasi ripetute sfiorite come i fiori
Parole maltrattate che danno i malumori
Dei buoni e dei cattivi, di chi non sa che fare
Dei futili motivi che dai per non amare
Io ho la testa piena degli ultimi e dei primi
Di tutta questa scena di furbi ed arroganti
Di spiagge desolate, d'autunni maniacali
Di notti disperate, da scale che non sali
Di tutta questa gente e dei particolari
Di dove sta il movente se a volte tu mi spari
D'inferno e paradiso, dell'odio e dell'amore
Del pianto e del sorriso di chi non ha pudore
Degli occhi dei perduti che fanno disperare
Di chi li ha incatenati per poi dimenticare
Io ho la testa piena di mafia e rapimenti
Di gente che si e arresa, di chi non mostra i denti
Dei figli di puttana che truccano le carte
Di questa patria strana che corre ma non parte
Di niente e d'ogni cosa nei giorni e nelle notti
Di questo amore stanco che in te non si riposa
Di Pasqua e Capodanno, di zucchero e carbone
Degli altri che non sanno e della confusione
Di stelle, d'universi, di monti e di pianure
Di questi stessi versi e delle mie paure
e delle mie pianure
(Grazie a luca per questo testo)
Cocciante, Riccardo
Eventi E Mutamenti
Cocciante, Riccardo
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