Fabrizio De Andrè. Tre Madri. Zeneszám
Madre di Tito:
"Tito, non sei figlio di Dio,
ma c'e chi muore nel dirti addio".
Madre di Dimaco:
"Dimaco, ignori chi fu tuo padre,
ma piu di te muore tua madre".
Le due madri:
"Con troppe lacrime piangi, Maria,
solo l'immagine d'un'agonia:
sai che alla vita, nel terzo giorno,
il figlio tuo fara ritorno:
lascia noi piangere, un po' piu forte,
chi non risorgera piu dalla morte".
Madre di Gesu:
"Piango di lui cio che mi e tolto,
le braccia magre, la fronte, il volto,
ogni sua vita che vive ancora,
che vedo spegnersi ora per ora.
Figlio nel sangue, figlio nel cuore,
e chi ti chiama - Nostro Signore -,
nella fatica del tuo sorriso
cerca un ritaglio di Paradiso.
Per me sei figlio, vita morente,
ti porto cieco questo mio ventre,
come nel grembo, e adesso in croce,
ti chiama amore questa mia voce.
Non fossi stato figlio di Dio
t'avrei ancora per figlio mio".
"Tito, non sei figlio di Dio,
ma c'e chi muore nel dirti addio".
Madre di Dimaco:
"Dimaco, ignori chi fu tuo padre,
ma piu di te muore tua madre".
Le due madri:
"Con troppe lacrime piangi, Maria,
solo l'immagine d'un'agonia:
sai che alla vita, nel terzo giorno,
il figlio tuo fara ritorno:
lascia noi piangere, un po' piu forte,
chi non risorgera piu dalla morte".
Madre di Gesu:
"Piango di lui cio che mi e tolto,
le braccia magre, la fronte, il volto,
ogni sua vita che vive ancora,
che vedo spegnersi ora per ora.
Figlio nel sangue, figlio nel cuore,
e chi ti chiama - Nostro Signore -,
nella fatica del tuo sorriso
cerca un ritaglio di Paradiso.
Per me sei figlio, vita morente,
ti porto cieco questo mio ventre,
come nel grembo, e adesso in croce,
ti chiama amore questa mia voce.
Non fossi stato figlio di Dio
t'avrei ancora per figlio mio".
Fabrizio De Andrè
Fabrizio De Andrè
Kedvencek