Riccardo Fogli. Alla Fine Di Un Lavoro. La Strada. Zeneszám
(M.Fabrizio/G.Morra/R.Fogli)
Si, e la strada che va
attraversa citta,
come l'ombra dei sole si allunghera
accompagna le estati: donne, camion, soldati,
poi li va a salutare,
fa una curva e poi sale.
Si e la strada che va
lei padroni non ha,
e una spada affilata che taglia in due
cento campi di grano,
un villaggio gitano,
giostre, luci, anche guai
quanta storia c'e in lei
e quante idee.
La strada e tua soltanto,
e un nastro che lega il mondo,
un filo teso tra i tuoi sogni e la realta;
avanti non ti fermare
la strada non ha frontiere
tu segui lei e saprai che cos'e la tua liberta.
Si, e la strada che va
non dimostra l'eta,
come ombrelli ha i cartelli piegati un po'
da strani viandanti,
da cani e briganti,
ma se trova una valle
dorme sotto le stelle.
Poi canta il gallo alle sei
ti risvegli con lei
col bucato gia fatto che stende li
tra dieci calzini
di venti bambini,
tra case e mulini
e vecchi aeroplani
rallenta un po'.
La strada e tua soltanto
e un nastro che lega il mondo
e cosi da sempre lei non muore e non nasce mai;
scompare all'orizzonte,
la rivedi poi dietro il monte
ti portera se vuoi dove tu non sei stato mai.
Avanti non ti fermare!
La strada non ha frontiere
tu segui lei e saprai che cos'e la tua liberta.
Riccardo Fogli 2
Fogli, Riccardo
Kedvencek