Francesco De Gregori. Santa Lucia. Zeneszám
Santa Lucia, per tutti quelli che hanno gli occhi
e un cuore che non basta agli occhi
e per la tranquillita di chi va per mare
e per ogni lacrima sul tuo vestito,
per chi non ha capito.
Santa Lucia per chi beve di notte
e di notte muore e di notte legge
e cade sul suo ultimo metro,
per gli amici che vanno e ritornano indietro
e hanno perduto l'anima e le ali.
Per chi vive all'incrocio dei venti
ed e bruciato vivo,
per le persone facili che non hanno dubbi mai,
per la nostra corona di stelle e di spine,
per la nostra paura del buio e della fantasia.
Santa Lucia, il violino dei poveri e una barca sfondata
e un ragazzino al secondo piano che canta,
ride e stona perche vada lontano,
fa che gli sia dolce anche la pioggia nelle scarpe,
anche la solitudine.
(Grazie ad Antonio per le correzioni)
e un cuore che non basta agli occhi
e per la tranquillita di chi va per mare
e per ogni lacrima sul tuo vestito,
per chi non ha capito.
Santa Lucia per chi beve di notte
e di notte muore e di notte legge
e cade sul suo ultimo metro,
per gli amici che vanno e ritornano indietro
e hanno perduto l'anima e le ali.
Per chi vive all'incrocio dei venti
ed e bruciato vivo,
per le persone facili che non hanno dubbi mai,
per la nostra corona di stelle e di spine,
per la nostra paura del buio e della fantasia.
Santa Lucia, il violino dei poveri e una barca sfondata
e un ragazzino al secondo piano che canta,
ride e stona perche vada lontano,
fa che gli sia dolce anche la pioggia nelle scarpe,
anche la solitudine.
(Grazie ad Antonio per le correzioni)
Francesco De Gregori
Francesco De Gregori
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