Franco Califano. Impronte Digitali. Al Mio Bazar. Zeneszám
Buonasera signorina,
benvenuta al mio bazar.
Ha gia' visto la vetrina
c'e' qualcosa che le va?
Mi dispiace niente sveglie
ne vestaglie o serieta'
ma piuttosto mille insonnie
di occhi aperti a volonta'
No di roba non ne trova,
chi la vende non e' qua,
qualche cosa mi e' rimasto,
per rubarti intimita'.
Luci bianche terminate,
puo' trovarle rosse o blu,
color notti consumate
c'e' in omaggio un abat-jour
Per illuminare quello che le va,
un angolo nascosto che aiutera'
a farle far l'amore con chi le fa piacere
e accendere la voglia che ha represso dentro se.
Grande svendita stasera al mio bazar
ce n'e' per tutti i gusti, per ogni eta'.
Qui trova l'emozione, il sogno, l'illusione
ma compri la passione tanto a male non andra'.
Vendo un po' di pelle d'oca,
niente matrimonio e dai!
Vuole un po' di voce roca
puo' servirle dentro un night,
se mi chiede cosi' al volo
se le vendo una poesia,
lei mi prende per il culo
qui non siamo in sacrestia.
Grande svendita stasera al mio bazar
le do' una vita pazza
che non ce l'ha.
Le vendo un'avventura
tagliata su misura,
se gira tutto il mondo
non le trova come qua,
non le trova come qua.
Gia' lo so che tornera'.
Benvenuta al mio bazar
Franco Califano
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