Giò Di Tonno. Other. Padre E Padrone. Zeneszám
Padre Padre
dammi il pane quotidiano che mi spetta
e magari dammi retta
guarda come son ridotto
Padre Padre
dammi il tempo e dammi anche un po? di rabbia
per aprire questa gabbia
che non vedo piu domani
Padre Padre
metti il sale sulla coda del padrone
dammi un nome ed un cognome
non riesco piu a parlare
Questo mondo e troppo grande
per guardarlo da lontano
io che resto qui in mutande
con i sogni nella mano
con i sogni nella mano
Padre Padre
dammi il fiato e la forza di sognare
mischia il cielo con il mare
e non farmi piu soffrire
Padre Padre
dammi un padre che sia buono che sia vero
non confonda bianco e nero
che mi guardi con amore
Padre dammi
anche una donna che sia madre che sia moglie
dammi un figlio che sia maschio
per non correr nessun rischio
Questo mondo e troppo grande
per guardarlo da lontano
io che resto qui in mutande
con i sogni nella mano
io che rido io che piango
e che grido troppo piano
io che resto qui nel fango
con le mani nella mano
con le mani nella mano
Padre Padre
dammi un tetto che l?inverno e gia vicino
Padre Padre dammi il vino
che la notte passera
Padre Padre
l?ho capito che stare al mondo costa caro
ma dammi un posto di lavoro
e non voglio che sia nero
Padre Padre
dammi un cuore che corra corra piu veloce
e ti prego dammi voce
per gridare un po? piu forte
un po? piu forte
un po? piu forte
Padre che m?hai dato tutto
che m?hai dato tutto quanto
il padrone l?ha distrutto
m?e rimasto solo il pianto
Padre che mi dai la vita
questa vita di due ore
fa che sfugga dalle dita
del padrone senza cuore
del padrone senza cuore
Padre Padre
dammi forza e un coraggio da leone
la vita non ha padrone
la vita non ha padrone
(Grazie ad Alessandro per questo testo)