Marlene Kuntz. Il Solitario. Zeneszám
Il solitario, in assenza di loquacita
e avvoltolato in un enigma,
siede pensoso al limite della realta
accavallando le sue lungha gambe.
Lo puoi notare perche e un indecifrabile
Porta il suo sguardo negli accessi cosa non si sa
e li pervade di fascino;
si tocca il mento e si schermisce alla gestualita
di chi sta accanto e lo incomoda.
Lo puoi giurare in sintonia con i fatti suoi,
quand'anche siano sostanzialmente guai,
perche nel suo mondo e pace
ed e per questo che lui lo abita.
Il solitario, in gran miseria di calorosita,
sta bene al largo di un dilemma che prima o poi avra
e non si chiede come tutta la faccenda finira.
No: non si chiede come finira.
E non si chiede se l'amore che non da
si vestirebbe un giorno di fatalita
(Lo stesso amore che non prende
e che vestito a lutto a prenderlo verra;
lo stesso amore che non prende
e che, bellissimo, a prenderlo verra)
e avvoltolato in un enigma,
siede pensoso al limite della realta
accavallando le sue lungha gambe.
Lo puoi notare perche e un indecifrabile
Porta il suo sguardo negli accessi cosa non si sa
e li pervade di fascino;
si tocca il mento e si schermisce alla gestualita
di chi sta accanto e lo incomoda.
Lo puoi giurare in sintonia con i fatti suoi,
quand'anche siano sostanzialmente guai,
perche nel suo mondo e pace
ed e per questo che lui lo abita.
Il solitario, in gran miseria di calorosita,
sta bene al largo di un dilemma che prima o poi avra
e non si chiede come tutta la faccenda finira.
No: non si chiede come finira.
E non si chiede se l'amore che non da
si vestirebbe un giorno di fatalita
(Lo stesso amore che non prende
e che vestito a lutto a prenderlo verra;
lo stesso amore che non prende
e che, bellissimo, a prenderlo verra)