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Massimo Bubola. Nastro Giallo. Canzoni Di Maggio. Zeneszám


(testo e musica di M. Bubola)

E come una cascata l'urlo di un dio lontano
e un'uomo addormentato che piange disperato
e come una contrada che brucia il suo maggio
e scopre che l'argento non era il suo coraggio

E cosi tutta la nebbia copri le mie mani
e non avevo scelto di colpire gli immortali
e cosi tutta la foresta indietreggio alle onde
e con gli occhi strizzati non sentivo le sue ombre

E lascero che il mare asciughi il mio respiro
e aspettero che il vento ritrovi il mio respiro
ho consumato il cielo a furia di guardarci dentro
ho consumato il cielo a furia di guardarci dentro

E maggio respirava e maggio voleva morire
il pianto non basto a farlo rimanere ...
il pianto non basto a farlo rimanere
bagnate piu di tutte erano due piccole prostitute
non m'hanno mai confessato ha chi s'erano vendute
non m'hanno mai detto ha chi s'erano vendute

Sul filo dei pensieri saltellavano le illusioni
e ti fai strappare via verso una pazzia serena
e un fiume di menzogne o un momento di noia
duro cosi tanto o poco una parola sola
duro cosi tanto o poco una parola sola