Modena City Ramblers. Dieci Volte. Zeneszám
Dieci volte ti ho sognato
dalle terre silenziose
dove l'albero dei baci appesi cresce alto tre le rose.
Eri in piedi e mi cantavi
ogni volta una canzone
di un amore combattuto con il cuore e col cannone.
Dieci volte ti ho inseguito nel sospiro del tramonto
con in mano una promessa da scambiare col tuo volto.
Ti guardavo tra la gente che passava indifferente e ogni volta mi sfuggivi come un gioco impertinente.
Dieci volte ti ho cercato nel randagio mio vagar e ho tremato di passione al presagio del sostare.
Per una vita e oltre all'ombra del tuo sorriso, ma il capriccio del destino ogni volta mi ha deriso.
Dieci volte ti ho parlato sussurrando frasi al vento
e aspettando che il mattino mi svegliasse col tuo argento.
Ogni volta era vuoto il letto dell'addormentato ed amaro era il sapore che danzava sul palato.
Dieci volte ho riscritto la tua storia nel mio regno
le parole si stendevano ogni volta in un disegno.
I colori di una notte senza stelle e senza luna, quelle notti che vorresti bestemmiare alla fortuna.
Dieci volte ti ho trovato nei giardini della mente, dieci volte ti ho mancato, ogni volta per un niente.
Per un bacio mendicato, per un timido saluto...
L'undicesima e adesso e stavolta ti ho conosciuto.
L'undicesima e adesso e per il bel tempo che ho perduto.
(Grazie a Susanna B per questo testo)
dalle terre silenziose
dove l'albero dei baci appesi cresce alto tre le rose.
Eri in piedi e mi cantavi
ogni volta una canzone
di un amore combattuto con il cuore e col cannone.
Dieci volte ti ho inseguito nel sospiro del tramonto
con in mano una promessa da scambiare col tuo volto.
Ti guardavo tra la gente che passava indifferente e ogni volta mi sfuggivi come un gioco impertinente.
Dieci volte ti ho cercato nel randagio mio vagar e ho tremato di passione al presagio del sostare.
Per una vita e oltre all'ombra del tuo sorriso, ma il capriccio del destino ogni volta mi ha deriso.
Dieci volte ti ho parlato sussurrando frasi al vento
e aspettando che il mattino mi svegliasse col tuo argento.
Ogni volta era vuoto il letto dell'addormentato ed amaro era il sapore che danzava sul palato.
Dieci volte ho riscritto la tua storia nel mio regno
le parole si stendevano ogni volta in un disegno.
I colori di una notte senza stelle e senza luna, quelle notti che vorresti bestemmiare alla fortuna.
Dieci volte ti ho trovato nei giardini della mente, dieci volte ti ho mancato, ogni volta per un niente.
Per un bacio mendicato, per un timido saluto...
L'undicesima e adesso e stavolta ti ho conosciuto.
L'undicesima e adesso e per il bel tempo che ho perduto.
(Grazie a Susanna B per questo testo)
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