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Raige & Zonta. Cuore. Zeneszám

O nipote di un uomo, laureato
senza tessera fascista bene in vista non avrebbe mai, lavorato,
se ne andato e ha fatto il muratore a vita conscio di essere, un idealista rovinato,
io figlio, di un condannato ingiustamente dalle scelte e dalle ristrettezze che il fato gli ha dato
il PM sa, perche non ha, parlato e confonde il veramente col verosimile di un crimine largamente pagato
gia, ogni atomo di questo corpo conserva il ricordo di quello che e stato,
e a quello che sara, lui mai, sordo, spezzera ogni riserva con la certezza di un colpo ben assestato
siete voi, i veri uomini con l?acciaio e un paio di avvoltoi che hanno mangiato, il circondariato
io sono nato senza palle, e ho pianto e vomitato quando, ho toccato un ferro?

Ho scelto il cuore e la forza, la verita gonfia
del dolore che forgia, un amore che scoppia
ogni volta che torna, c?e luce nell?ombra
c?e fuoco che gronda, qualcosa qua non va
Ho scelto il cuore e la forza, la verita gonfia
del dolore che forgia, un amore che scoppia
ogni volta che torna, c?e luce nell?ombra
c?e fuoco che gronda, qualcosa qua non va

Io sto pazziando mamma, mi sto arrendendo papa, troppi se, troppi ma, tirami via da qua
la vuoi la mia verita?!? la vuoi la mia volonta?le vuoi, le vuoi, le vuoi, le vuoi, le vuoi e le avrai, le avrai?

Ho il suono, di preghiere dette sottovoce e desideri espressi in un sussurro volo,
su un respiro lungo e dolce da trattenere, tra gli stessi tuoi riflessi e colpe, aspetto il giorno dell?urlo
no no, non ho mai temuto l?urto, semmai il contrario, ogni avversario e il suo pugno, ogni sipario e il suo pubblico,
l?unico momento straordinario in cui tenere tutto stretto per sentirsi solo ma, protetto
fuori fa freddo c?ho la felpa e il berretto, la voglia del letto e andata via prima del solito
col vomito e il rigetto per una vita di comodo che quando me la metto, fuori fa freddo
ho letto, del progresso, di chi ha sfondato il monitor ma il monito di adesso e che il lezzo e lo stesso
non mi interesso, sono il terzo incomodo alla cena a lume di candela tra verita vecchia e quella nuova piu vera
c?ho Meris che si dispera Gioele che si dispera, Jari che si dispera,
Alex che si dispera e si dispera che tutti si disperino e il quadretto familiare, di questo nuovo secolo
eccolo il momento fra, la vuoi la mia verita?, la vuoi la mia volonta?, ma?
qua ora fa caldo e vai cercando un alito di vento fresco io sto sperando ci sia il fiato dentro, il peccato

Rit.
Raige & Zonta