Saga. Zucchero Marrone. Zeneszám
Entra in bagno e loro non sapranno mai che ha l'avanzo di quel grammo e poi saranno guai sapranno mai che apri la porta prima che i dolori spuntino preparo quel buco forse l'ultimo e d'improvviso mentre scalda si domanda il perche dei segni al viso fatti dai carramba oramai coperti da una barba che da un po trascura come il rapporto con la donna in fase di rottura davanti a quello specchio ripete non e giusto la prima volta prova la seconda prova gusto lui lavora e sgobba e l'oro e sparito a causa della robba come il suo migliore amico ma non ha capito e il periodo in cui e tutto finito ed e lei a finire lui non sa se per amore va nel salone lascia un biglietto con queste parole:
vi prego perdonatemi amatemi datemi la possibilita di rifarmi voglio liberarmi voglio altri panni voglio vivere la vita in tranquillita le ho chiesto dove andiamo lei mi ha reso schiavo mi ha preso per mano e non credo parlera io non volevo io non pensavo e sara lei l'unica che lo sapra
entra in circolo non pensa piu a niente a giudicare dallo sguardo sembra assente riaffiorano alla mente i ricordi di un bambino adesso copro ogni rumore col fruscio del lavandino con la cinghia al braccio lui dovra riflettere sul fatto no non ce la faccio a smettere e allora basta frate finiscila con questa merda che da mano a tasca e sempre un po piu viscida hai spacciato hai rubato e quanto sei durato all'ultimo lavoro che ti hanno trovato e difficile e il tuo passato devi vincere e neanche ci hai provato
vi prego perdonatemi amatemi datemi la possibilita di rifarmi voglio liberarmi voglio altri panni voglio vivere la vita in tranquillita le ho chiesto dove andiamo lei mi ha reso schiavo mi ha preso per mano e non credo parlera io non volevo io non pensavo e sara lei l'unica che lo sapra
entra il padre pessimo spettacolo e come prima cosa da un occhiata al foglio sopra il tavolo e senza stare a leggere i dettagli si incammina verso il bagno sperando non sia tardi
e come minimo lo soccorre lui passera un'ora buona prima che i soccorsi arrivino e con tutto il fiato in corpo un colpo un'altro colpo e finalmente la maniglia cede entra dentro quel bagno e lui no non ci crede e guarda il figlio fisso dentro agli occhi e la disperazione la conosci se la tocchi...
vi prego perdonatemi amatemi datemi la possibilita di rifarmi voglio liberarmi voglio altri panni voglio vivere la vita in tranquillita le ho chiesto dove andiamo lei mi ha reso schiavo mi ha preso per mano e non credo parlera io non volevo io non pensavo e sara lei l'unica che lo sapra
entra in circolo non pensa piu a niente a giudicare dallo sguardo sembra assente riaffiorano alla mente i ricordi di un bambino adesso copro ogni rumore col fruscio del lavandino con la cinghia al braccio lui dovra riflettere sul fatto no non ce la faccio a smettere e allora basta frate finiscila con questa merda che da mano a tasca e sempre un po piu viscida hai spacciato hai rubato e quanto sei durato all'ultimo lavoro che ti hanno trovato e difficile e il tuo passato devi vincere e neanche ci hai provato
vi prego perdonatemi amatemi datemi la possibilita di rifarmi voglio liberarmi voglio altri panni voglio vivere la vita in tranquillita le ho chiesto dove andiamo lei mi ha reso schiavo mi ha preso per mano e non credo parlera io non volevo io non pensavo e sara lei l'unica che lo sapra
entra il padre pessimo spettacolo e come prima cosa da un occhiata al foglio sopra il tavolo e senza stare a leggere i dettagli si incammina verso il bagno sperando non sia tardi
e come minimo lo soccorre lui passera un'ora buona prima che i soccorsi arrivino e con tutto il fiato in corpo un colpo un'altro colpo e finalmente la maniglia cede entra dentro quel bagno e lui no non ci crede e guarda il figlio fisso dentro agli occhi e la disperazione la conosci se la tocchi...
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