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Skoll. Cosmo o Microcosmo. In Una Notte. Zeneszám


Cuori che si stringono nella via, lacci intorno a braccia e sia
E poi il sangue gonfia le vene e lui illuso per stare bene
Guanti bianchi sfiorano lei che dentro al grembo ha
Figlio senza madre ne dei, che triste e la realta
E poi il rimorso aggrava le pene per lui soltanto ceri sciolti nelle chiese!

Quello che la vita ti da dipende solo da te,
Ma piano, piano mi accorgo che e una notte, notte
Sciogli quei capelli perche donna vera io trovo in te,
Ma piano, piano mi accorgo che e una notte, notte!

Persa la vita che volevo, adesso che rincorro una luce che vedevo e mantenevo
Miraggio, ostaggio a breve raggio di questi tempi che non perdono il piacere di zittire e di ridire su quelli che volevano dire
Uscire dagli schemi preconcetti del tempo moderno
Inverno che ci vuole malati e impreparati, eppure siamo qua tenaci ed armati a dire basta all'idra dell'appiattimento
Sgomento e quello che provochiamo nella gente che rinviene in questo tempo a stento
Mentre il vento sibila, amplifica riporta ai cuori i valori della tradizione
Enostra l'ambizione di ritornare ad affermarli perche scocca l'ora della guerra santa
Che vanta qualsiasi e l'era, l'onore la lealta, la fedelta e la giustizia alla scacchiera!

Quello che la vita ti da dipende solo da te,
Ma piano, piano mi accorgo che e una notte, notte
Sciogli quei capelli perche donna vera io trovo in te,
Ma piano, piano mi accorgo che e una notte, notte!
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