Tito Schipa Jr.. Other. Tre Segreti. Zeneszám
Stanco sporco lacero distrutto / l'espressione un po' da santo un po' da matto
Oggi e ripassato quello strano figliolo / quello la che parla sempre ? ma da solo
Mi son voluto divertire / l'ho voluto seguire
Ed ecco cio che gli ho sentito dire
Signore io so il segreto / Signor tu m'hai insegnato
A non piangere a non dir mi sono perso / quando il mondo d'improvviso appar diverso
Come a un bambino sperso
Signore io l'ho capito / ma ancor non ho imparato
Che la gente vive male i mutamenti / e tu sai se sono tanti
I miei amici sotto il peso del ricordo / son sempre piu in ritardo
Si vede dallo sguardo
Mentre io su questo mare / dove galleggiare si dice cambiare
Barca mia le vele al vento / verso un certo appuntamento
In questa bella disperata irripetibile regata
Alchimista dell'orientamento / ho un caleidoscopio per fare il punto
Non chiedete a me cosa vuol dire / io gia faccio fatica solo a riferire
Pero piu lui parlava e alzava il tono / piu di seguirlo non potevo fare a meno
E la gente gli gridava ?A coatto!? / e piu dava di matto piu parlava di tutto
Finche e arrivato al delirio perfetto
Signore io so il segreto / Signor tu m'hai insegnato
A seguire come segue un rabdomante / dell'amor la vibrazione travolgente
E a farlo ciecamente
Signore io l'ho capito / ma ancor non ho imparato
Che son tutti ancora li tutti all'abbaglio / di un maledetto sbaglio
Piu nessuno ama piu nessuno ha un sogno / pensano mi vergogno
San solo dire io voglio
Mentre io mi sento ancora / lo scossone addosso d'una visione
L'uomo un debito rimette / al dio che uomo si credette
Io lo guardo ricambiarlo / dell'antica sua sconfitta
E in un tragico scambiarsi il posto / credersi un dio e morir per questo
Oh t'ho colto eccoti li amico bello / sei tu ? e se non sei tu e il tuo gemello
Ma tu o lui o un altro o un altro ancora / che volete da me ? perche venite ancora?
Cos'e vuoi dire scemo allo scemo del villaggio? Prego accomodati pure ? bel coraggio
Ma a mille watt stasera / sale la sua preghiera ? non la tua
Signore io so il segreto / Signor tu m'hai insegnato
Che la liberta risplende come il sole / ma che il sole a chi toccarlo a chi fissarlo vuole
Puo far parecchio male
Signore io l'ho capito / ma ancor non ho imparato
A sganciarmi a dare torto alla mia gente / le mie falene sante
Abbarbicate ad una luce fioca esangue / 'sto straccio di democrazia
Pagata con il sangue
Mentre io sulle banchine alla stazione / in mezzo ai treni in confusione
All'assemblea orgia alchimia / sabba di tautologia
Chiedo a te Signore aiuta / la mia gente ? s'e perduta
E vaga senza piu la sua ironia / per le strade invase dalla follia
(Grazie a Romina per questo testo)
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